lunedì 6 agosto 2012

Pratiche SEO: quelle cattive, quelle buone, quelle super… in infografica

Pratiche SEO: quelle cattive, quelle buone, quelle super… in infografica


Quali sono le migliori pratiche SEO di sempre? e quelle un po’ meno buone ma comunque non troppo sgradite a Google e agli altri motori? e quelle che proprio sarebbe bene escludere per evitare penalizzazioni pesanti o pesantissime?
Scopriamolo in questa infografica di SEOBook che illustra attraverso le più importanti categorie di ottimizzazione, le pratiche SEO migliori, le meno peggio e le peggiori.
SEO Good and Bad Practices Infographic
Si parte dalla scelta delle parole chiave: la migliore pratica è quella di comprendere parole chiave brevi e altamente competitive e parole chiave lunghe che identifichino in toto o nel miglior modo possibile il proprio sito, cercando di attirare allo stesso tempo buoni volumi di traffico e volumi di traffico ridotti ma probabilmente di maggiore qualità. La pratica peggiore risulta essere quelle di puntare fin dall’inizio su parole chiave massimamente competitive senza valutare budget e competitors.
Il secondo aspetto analizzato nell’infografica riguarda l’ottimizzazione on page: la best practice è quella di tenere sempre in considerazione la parole chiave o le parole chiave di punta evitando eccessive ripetizioni ma anzi usando il più possibile sinonimi e varianti. Da ciò il sito trarrà giovamento in termini non solo di posizionamento e di reputazione agli occhi di Google, ma anche di contenuti più belli e appetibili, ben scritti, per visitatori e potenziali clienti.
L’aspetto seguente è allora proprio quello della qualità dei contenuti: invece di un consiglio vago e programmatico di “scrivere bene e per l’utenza” come si è letto e si legge da molte parti, in questa infografica la best practice è quella più pragmatica ed efficace di creare contenuti di qualità, in cui la qualità è quella che si ottiene scrivendo sia per l’utenza sia per i motori di ricerca, producendo testi di volta in volta variegati, ottimizzati in termini di keyword density e in termini di gradevolezza e appetibilità per chi legge. Considerando che il motore di ricerca non è (ancora) simile a una persona, questo risulta il consiglio migliore.
Dimensione del sito: anche il numero di pagine è certamente un fattore da prendere in considerazione. Da evitare pagine e paginette di scarsissimo valore, da evitare anche di non preoccuparsi della crescita in termini di numero di pagine del sito che può avvenire anche naturalmente: monitorare invece sempre il proprio sito in termini di visite e pagine visitate e aumentare (o diminuire) le dimensioni del proprio sito sulla base di dati certi. Crescita strategica insomma, puntando sui contenuti più attrattivi e incrementare questi ultimi con nuove pagine e sezioni.
Monetizzazione: senza cadere nell’affermazione che un sito con contenuti pubblicitari, adsense, benner e così via è a priori peggiore di un sito senza pubblicità, la pratica migliore è quella di iniziare con una monetizzazione “light” per i nuovi siti o siti ancora giovani e aumentare progessivamente la pubblicità (se questo rientra in un piano strategico) una volta che il sito raggiunge anzianità e reputazione.
Anchor Text: i link testuali sono da sempre un punto interessante. Oggi più di ieri è da evitare lo stesso testo per un link. Come per i contenuti, anche in questo caso puntare sulla varietà e piacevolezza dei sinonimi e varianti.
Deep Links: sulla base dell’architettura del sito è bene organizzare preventivamente un “sistema di link”, interni ed esterni, che non puntino unicamente alla homepage del nostro sito, ma anche a pagine interne rilevanti. Questo contribuirà sicuramente a una crescita armonica del sito e di tutte le sue pagine.
Qualità del link: la pratica migliore è quella di cercare di ottenere non solo link forti e autorevoli, ma accompagnare questi con link magari più deboli, su siti non necessariamente autorevoli, ma attraverso i quali costruire quella varietà di ancore per i link alle nostre pagine che giova sicuramente nell’epoca del Panda-Penguin.
Link velocity: la velocità di ottenimento di link al nostro sito è un aspetto chiave per un reale ed efficace posizionamento. Google ha ormai detto chiaramente quanto la velocità con cui un sito acquisisce link è importante al pari della qualità dei link stessi. Pertanto una strategia di ottenimento link positiva è quella che alterna strategie lente a strategie veloci tramite magari campagne online mirate.
Infine il branding: prudenza e allo stesso tempo originalità e volontà di rischiare (non prima di opportuni calcoli e valutazioni!), utilizzo di canali non necessariamente legati ai motori di ricerca… l’universo del brand è quanto di più variegato e particolare ci sia!

Trovare clienti con Google. Tecniche SEO e PPC per fare business online. (Ale Agostini, Bruce Clay)

Trovare clienti con Google. Tecniche SEO e PPC per fare business online. (Ale Agostini, Bruce Clay)

Trovare clienti con Google Tecniche SEO e PPC per fare business online, Ale Agostini e Bruce Clay 

Titolo: Trovare clienti con Google. Tecniche SEO e PPC per fare business online
Autori: Ale Agostini, Bruce Clay
Editore: Hoepli
Collana: Web & marketing 2.0
Data di pubblicazione: 1 ottobre 2011
Numero pagine: 184
ISBN: 8820348179
ISBN-13: 978-8820348175


“Trovare clienti con Google. Tecniche SEO e PPC per fare business online” è un libro dedicato a chi si vuole avvicinare al mondo del marketing sui motori di ricerca, in particolare su Google.
Google è oggi un vero e proprio “supermercato globale dell’informazione”, in quanto organizza, aggrega, seleziona e distribuisce l’accesso a contenuti altamente profilati richiesti dagli utenti che lo interrogano ogni giorno per trovare risposte alle loro domande. E proprio come al supermercato, se non sei ben posizionato sullo “scaffale” digitale di Google mentre un utente ti sta cercando, per quell’utente è cose se tu non esistessi. Invece, essere nella prima pagina di Google con le parole chiave rappresentative della propria attività equivale ad essere inseriti ad altezza occhi nello scaffale principale di un supermercato molto affollato e sempre aperto.
I capitoli del libro sono i seguenti:
  1. Le nuove regole del marketing digitale. Panoramica della pubblicità sui motori di ricerca, dove Google la fa da padrone con una quota di mercato di oltre il 90% in Italia.
  2. Il supermercato globale: Google. Metafora di Google come supermercato dell’informazione e presentazione delle possibilità di pubblicità su Google, SEO e PPC, e dei loro vantaggi.
  3. Il SEO è servito. Capitolo dedicato al SEO (Search Engine Optimization), che affronta le varie tematiche collegate al posizionamento di un sito sui motori di ricerca (parole chiave, comportamento di ricerca, siloing, tematizzazione, long tail, …)
  4. Tecnicismi SEO da conoscere. Vengono affrontate le tematiche dell’indicizzazione dei contenuti e del funzionamento di Google e i vari “tecnicismi” sui cui si fonda l’attività di posizionamento.
  5. Il potenziale degli annunci PPC. Questo capitolo è dedicato agli annunci a pagamento (PPC, ovvero Pay per Click) di Google Adwords.
  6. Misurare i risultati e aumentare le conversioni. Capitolo dedicato alla Web Analytics e agli strumenti e metriche con cui misurare il successo o meno di un’attività di marketing sui motori di ricerca.
  7. Casi di successo nel marketing digitale. Alcuni casi di successo di aziende che hanno usato i motori di ricerca per generare valore.
fonte: http://www.riccardoperini.com/trovare-clienti-con-google.php